Appunti di comunicazione : La sinistra, il linguaggio di genere e il cittadino “idiota”

Debitrice dell’austero pedagogismo marxiano e di realtà come la Scuola di Francoforte, una parte della sinistra ha un’opinione fondamentalmente negativa delle masse, viste appunto come soggetti da emancipare, da elevare (funzione didascalica e “civilizzatrice” che assegna a sé stessa). Ciò a maggior ragione ed ancor di più in Italia, dove la sinistra comunista, post-comunista ed i suoi alleati non sono quasi mai stati premiati dagli elettori a livello nazionale, elemento che ha contribuito ad aumentare il loro distacco e la loro diffidenza dall’ “uomo della strada”, dall’ “everyman”.

Da qui, anche da qui, ha origine lo sdegnato e stizzito rifiuto di abbandonare o sospendere polemiche come quella sul “linguaggio di genere” (tematica che ha comunque una sua dignità e importanza), così da non allontanarsi da un cittadino che, almeno nell’attuale momento storico, le ritiene secondarie o strumentali, e forse non a torto.

Il cittadino, l’ italiano “medio”, è insomma, dalla prospettiva di costoro, un ingenuo ed un rozzo, inconsapevole di quel che dice e dei suoi reali bisogni.

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Matteo Salvini e la canzone di Elisa: il “sotf power” del leader del Carroccio.

« Stupenda la canzone “A modo tuo” di Elisa. Così, mi andava di dirvelo. E voi cosa state ascoltando? »

Questo, uno degli ultimi post scritti da Matteo Salvini su Facebook e Twitter. Nonostante la cosa abbia suscitato l’ilarità dei sui detrattori, interventi del genere si presentano come abili tecniche propagandistiche e comunicative, questo perchè l’utilizzo di un’immagine, di un link o di qualsiasi altro elemento richiami alla “normalità” ed alla propria vita di tutti i giorni, è funzionale all’obiettivo di avvicinare il politico alla gente “comune” («E voi cosa state ascoltando?»), spoglandolo di quella patina di istituzionale distacco che, solitamente, circonda l’establishment.

La scelta si rivelerà ancor più efficace se il personaggio in questione baserà, come Matteo Salvini, la propria strategia sul dialogo con l’ “everyman” (l’ “uomo della strada”)