Con il suo articolo di qualche giorno fa, Dacia Maraini ha raccolto e rilanciato uno dei pregiudizi-cardine dell’antisemitismo storico, cioè l’idea secondo cui Cristo e il Cristianesimo avrebbero rappresentato una svolta salvifica e un’evoluzione rispetto alla tradizione ebraica, percepita come oscurantista, violenta, primitiva e immorale.
La biografia della Maraini suggerisce non avesse intenzione di sferrare un attacco antisemita e più probabilmente alla base di un simile passo falso c’è stata solo la scarsa conoscenza di un argomento complesso e impegnativo, per i teologi come per gli storici (l’Ebraismo ha tratti radicali ma contiene anche un messaggio di pace e amore, come del resto il Cristianesimo o l’Islam).
Tuttavia, chi ha una certa visibilità dovrebbe muoversi con maggiore attenzione e senso di responsabilità, evitando tematiche che non padroneggia, soprattutto se così delicate.