Appunti di storia e di presente: Ipotesi d lancio (incredulità alta)

Se con la formula “launch on attack” si intende una risposta nucleare solo con la certezza di un primo colpo nemico, con la formula “launch on warning” si intende invece un primo colpo preventivo, in caso di supposto pericolo.

Sposata la seconda opzione da Chruščëv come dottrina, Bréžnev la abbandonerà, anche su suggerimento dei vertici militari che chiedevano una modernizzazione ed una riorganizzazione delle forze nucleari una volta raggiunta la parità strategica con l’Occidente.

Va però detto che il sistema di sorveglianza sovietico mostrò comunque delle pericolosissime lacune fino all’ultimo (stessa cosa quello russo), basti pensare agli equivoci del 1983: 1 settembre (abbattimento di un Jumbo coreano scambiato per un velivolo-spia americano), 26 settembre (il sistema radar di rilevamento precoce di attacco nucleare di Mosca registrò per errore un lancio di missili balistici intercontinentali dalle basi degli Stati Uniti*) e novembre (l’esecitazone NATO “Able Archer 83” venne scambiata per un attacco imminente).

*Incidente dell’equinozio d’autunno

Pubblicità

La comunicazione responsabile: Violenza e violenze

Lasciare un partner violento (e ricordiamo che esistono molte e differenti tipologie di violenza) non è facile come qualcuno crede, anche perché spesso la vittima viene sottoposta ad un vero e proprio processo di “manipolazione”. Per questo è necessario saper cogliere i segnali di allarme, se e quando si è ancora in tempo, e allontanarsene.

Un’altra riflessione merita il drammatico e odioso fenomeno dello stalking, che la giurisprudenza e le forze dell’ordine non riescono spesso a contrastare con efficacia, non solo in Italia. Qui la politica dovrebbe intervenire con maggior decisione, colmando un vuoto di fatto (magari stabilendo una soglia oltre la quale far scattare una lunga pena detentiva, così proteggere e tutelare la vittima). A tal proposito, il mio pensiero va alla mia ex baby sitter Ester Pasqualoni, oncologa e madre di due bambini sgozzata nel parcheggio dell’ospedale dal suo stalker dopo anni di persecuzioni (stalker che aveva contribuito a causare un malore fatale al compagno di Ester). Era impossibile salvarla? Io non credo.

https://www.corriere.it/cronache/17_giugno_23/killer-dottoressa-suicida-la-fuga-pedinava-ester-4-anni-a76622d0-57eb-11e7-abb9-de301c7bc284.shtml

Appunti di storia : La “profezia” di Reagan

Già negli anni ’60, Ronald Reagan fu uno dei pochi a predire che l’URSS avrebbe vissuto uno scontro tra i politici e i militari, da un lato, e i cittadini-consumarori (frustrati) dall’altro. Oltre a non permettere a Mosca di inseguire un eventuale riarmo americano e occidentale su ampia scala, questo conflitto avrebbe portato al crollo del regime sovietico.

La Storia validerà la tesi di Reagan, il quale riuscì a trascinare nelle secche l’avversario proprio con una politica di massiccio riarmo (che ebbe anche lo scopo di ridare fiducia agli americani ed agli alleati).

Nota: numerosi “addetti ai lavori”, come ad esempio gli analisti dei servizi segreti occidentali, avevano comunque previsto già allora il crollo del blocco orientale entro breve tempo

Appunti di comunicazione : L’ esperto inconsapevole

Secondo alcune teorie, le donne possiederebbero una maggiore capacità di comprensione del linguaggio non-verbale. Essendosi dovute occupare nel passato quasi sempre da sole dei figli piccoli, avrebbero infatti imparato a riconoscerne meglio i bisogni espressi con i gesti. Relegate per lungo tempo a ruoli subalterni, sarebbero state comunque costrette obtorto collo a codificare e utilizzare più degli uomini i segnali non-verbali. Tutto ciò le avrebbe rese anche più sensibili.

Occorre ad ogni modo precisare come questa dote sia innata, indipendentemente dal genere di appartenenza, ma che venga perduta o ridimensionata nel corso della vita, sia a causa della preponderanza del linguaggio logico (parlato) sia perché le nostre società inducono spesso l’individuo a nascondere le emozioni, se non a ritenerle qualcosa di sbagliato o sconveniente.

La comunicazione analogica (non-verbale), quella prossemica, cinesica e digitale*, non mente, quindi, ma è di norma strettamente legata alle emozioni e di esse è espressione e in ultima analisi chiave di lettura.

*la prossemica riguarda il nostro rapporto con lo spazio, la cinesica riguarda i gesti che compiamo quando parliamo mentre la digitale studia il contatto fisico

La comunicazione responsabile : Napul’ è…una città con i suoi pregi e i suoi difetti

Voler raccontare Napoli come qualcosa di unico e speciale in senso positivo, sempre e a prescindere, significa fare il male di Napoli, soprattutto quando si vanno contestualmente a sminuire altre realtà nazionali.

Un comportamento che può essere motivato dal desiderio di accattivarsi la simpatia e i favori di una comunità e di un movimento d’opinione molto influenti ed agguerriti o dal timore di inimicarseli, da conformismo, dal politicamente corretto (non va dimenticato come razzismo e pregiudizio siano mali che affliggono anche l’ambiente partenopeo) o da altre suggestioni, ma che va ad alimentare e legittimare una certa cultura vittimistica, auto-consolatoria, negazionistica, provinciale e sciovinista che impedisce la soluzione dei problemi del capoluogo campano, oltre a non avere alcun ancoraggio alla realtà a meno che non si intenda procedere a pericolose classificazioni tra esseri umani su base “etnica” e territoriale.

Si goda, se lo si vuole, del successo degli uomini di mister Spalletti, ma senza tracimare in estremismi bocciati tanto dalla Storia quanto dal buonsenso.

Nota: una considerazione che vale quando si parla di Napoli come del resto del Mezzogiorno

Potrebbe essere un'immagine raffigurante 2 persone, persone che giocano a football, persone che giocano a calcio, stadio e testo

Nota: la provocazione potrebbe essere di per sé intelligente (polemizzare contro chi marginalizza o avversa Napoli) ma lo scudetto rovesciato e la dicitura “bottino di guerra” cambiano il quadro d’insieme

Appunti di comunicazione : La sinistra, il linguaggio di genere e il cittadino “idiota”

Debitrice dell’austero pedagogismo marxiano e di realtà come la Scuola di Francoforte, una parte della sinistra ha un’opinione fondamentalmente negativa delle masse, viste appunto come soggetti da emancipare, da elevare (funzione didascalica e “civilizzatrice” che assegna a sé stessa). Ciò a maggior ragione ed ancor di più in Italia, dove la sinistra comunista, post-comunista ed i suoi alleati non sono quasi mai stati premiati dagli elettori a livello nazionale, elemento che ha contribuito ad aumentare il loro distacco e la loro diffidenza dall’ “uomo della strada”, dall’ “everyman”.

Da qui, anche da qui, ha origine lo sdegnato e stizzito rifiuto di abbandonare o sospendere polemiche come quella sul “linguaggio di genere” (tematica che ha comunque una sua dignità e importanza), così da non allontanarsi da un cittadino che, almeno nell’attuale momento storico, le ritiene secondarie o strumentali, e forse non a torto.

Il cittadino, l’ italiano “medio”, è insomma, dalla prospettiva di costoro, un ingenuo ed un rozzo, inconsapevole di quel che dice e dei suoi reali bisogni.

Appunti di comunicazione : Il rossobrunismo, in tutte le sue grottesche contraddizioni

(foto scattata durante una manifestazione per la pace)

Contraddizioni tragiche, anche, poiché risulta evidente come una parte della sinistra non abbia mai superato il trauma del 1989/1992, trincerandosi in un’idea “romantica” e novecentesca della Russia che è però lontanissima dalla realtà odierna.

La Russia di oggi non è quella del 1917 o del maggio 1945, ma in sostanza il suo esatto opposto. In barba a Lenin, di essa rimane un imperialismo che ha però come carburante l’interesse economico ed il revanscismo nazionalista.

Regno d’Italia

Con la nascita del Regno d’Italia la Nazione ritrovava la sua unità politica e formale, dopo secoli di divisioni ed occupazioni straniere, ed all’interno di una cornice liberale. E’ quindi una data di grande e decisiva importanza, senza la quale non sarebbero esistiti nemmeno il 25 Aprile o la Costituzione del 1948 o lo stesso 2 Giugno (la Resistenza veniva non a caso accostata al Risorgimento, pure dagli stessi partigiani).

Le polemiche sulla proposta di Ignazio La Russa svelano, di nuovo, l’avversione incomprensibile di una parte della politica italiana e del Paese-Italia per tutto ciò che è legato all’identità nazionale ed alla sua salvaguardia, anche se e quando estraneo al Ventennio mussoliniano o ad anacronistici rigurgiti nazionalistici.

Un atteggiamento che è innanzitutto autolesionistico, ragion per cui trova scarse e sporadiche analogie all’estero.

Missile che abbaia non morde: la “brinkmanship”.

“L’abilità di andare fino all’estremo senza entrare in guerra è l’arte necessaria. Se tenti di ritrarti, se temi di andare fin sull’orlo del precipizio, sei perduto. Dovremmo guardarlo in faccia”; così il Segretario di Stato americano John Foster Dulles nel 1956, ad un giornalista che gli chiedeva in quali situazioni gli USA pensassero all’utilizzo di armi nucleari. Era la cosiddetta “brinkmanship”.

Si tratta, nello specifico, di una pratica di pressione psicologica antica ma divenuta famosa durante la Guerra Fredda, quando sia Washington che Mosca vi ricorrevano per ottenere un risultato spingendo situazioni critiche fino ai bordi della “linea rossa” (con esercitazioni militari, movimenti di truppe, minacce, progettazione di nuove armi micidiali, ecc) di ma di fatto senza volerla calpestare ed oltrepassare mai*.

Oggi, nel teatro ucraino, la “brinkmanship” è tornata protagonista nella politica e nella comunicazione del blocco atlantico e (soprattutto) del Kremlino, ma come abbiamo detto non è niente più che un gioco di prestigio, un mostrare i “funghi” proprio per non doverli cucinare e mettere in tavola.

*potrebbe essere considerata una sua “evoluzione” la “Teoria del pazzo” nixoniana

Il pacifismo e le sue “strane” tempistiche

Dietro al rilancio dell’ “offensiva” pacifista (la pace è sempre auspicabile ma devono dar prova di volerla entrambe le parti) potrebbero esservi motivazioni sincere e genuine, tuttavia le sue tempistiche sembrano suggerire altro od anche altro.

Non è infatti da escludere che alcuni settori del pacifismo siano legati a Mosca, proprio come avveniva ai tempi della Guerra Fredda (si pensi alla vicenda degli Euromissili), e che ora che è in difficoltà Mosca li stia usando e muovendo per ottenere la pace e quindi il congelamento del fronte, o comunque un cessate il fuoco così da riorganizzarsi.

L’asse portante di tale strategia è/sarebbe il “solito” spettro nucleare*, agitato anche qui secondo una tradizione ben nota ma senza l’intenzione di passare ai fatti.

*Putin “con le spalle al muro” (magari ricordando il suo racconto sul topolino), Putin che “non può accettare una sconfitta”, le pressioni dei “falchi”, la dottrina nucleare russa in merito agli attacchi al tenitorio nazionale, il pericolo escalation a causa delle nuove forniture di armi, ecc