Segre-Greggio: la lezione dello yuppie

greggio segreOffrendo la cittadinanza onoraria a Ezio Greggio dopo averla negata a Liliana Segre (“è legata a fatti di 70 anni fa e non alla città”) il sindaco di Biella ha dato scientemente prova di quella cultura lasseferista e panciafichista tipica di una certa destra, che all’impegno oppone il disimpegno, che al cinema d’essai risponde orgogliosamente con il Cinepanettone. Proprio da uno dei simboli del disimpegno, da una delle icone del berlusconismo più rampante e pecoreccio, gli è arrivata tuttavia una lezione magistrale, il ché spiazza lui e i suoi sodali due volte

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Venezia, stai serenissima

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La linea comunicativa di un leader politico (e di un partito) deve sempre adattarsi alle sue caratteristiche, alla sua personalità ed al suo stile. Una parola, un concetto, un frame efficaci e vincenti per X, possono invece rivelarsi disastrosi per Y.

Quando Renzi invita a non fare polemiche su Venezia ma a pensare solo ad aiutarne la popolazione (come fa sempre in questi casi), cerca di darsi un’immagine che stride con la sua storia, ben lontana dal fair play e dalla moderazione. Il risultato è apparire ipocrita e insincero, segnando nella propria porta.

Venezia, tra solidarietà e odio

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Ricordando certi attacchi all’unità nazionale, ai suoi simboli, alle sue memorie e al resto del Paese (centro-nord compreso) si fa fatica a tenere a bada un certo cinismo egoista, davanti alle richieste di aiuto dei massimi dirigenti veneti. Fatica che, soprattutto al Sud, qualcuno non vuole o non riesce a fare.

Con le sue irrealistiche, anti-storiche ma fastidiose ed offensive velleità anti-nazionali, una parte di quella regione (cittadini compresi) sta mettendo a rischio la coesione del Paese, che non è mai mancata durante le emergenze, e soprattutto gli interessi dello stesso Veneto. Si usi il buonsenso e non si dimentichi che il Leone fu tra i massimi artefici dei processi risorgimentali.