(Di CatReporter79)
Elaborata nel 1978 da Guy Woodruff e David Premack, la “Teoria della mente”(“ToM”, dall’inglese Theory of Mind) indica la capacità di immedesimarsi nell’Altro, di capire stati mentali e comportamenti diversi dai nostri.
Oggi, il web e soprattutto i social rischiano di indebolire questo strumento alla base dell’empatia, “chiudendo” le persone in spazi isolati, in “camere dell’eco”, attraverso meccanismi come i feed algoritmici, i “dark post” o le “filter bubbles”.
In politica, ciò vuol dire considerare sempre più alieno, strambo e pericoloso chi è diverso da noi, esposto a sollecitazioni che vede solo lui e che a noi sono inibite. Anche qui, forse, sta uno dei motivi del riacutizzarsi dello scontro, del progressivo imbarbarimento del confronto con idee che non sono le nostre.