In questi mesi di quarantena le opposizioni di centro-destra, solitamente polemiche e pugnaci, si sono adeguate alle disposizioni governative, iniziando solo ora a far sentire il loro dissenso. Si potrebbe pensare che questo comportamento rispondesse ad una sorta di “rally ‘round the flag”, ad un senso di responsabilità istituzionale, ma il pragmatico disincanto che deve accompagnare ogni analisi politica suggerisce altro.
Lega e FdI in testa si sono infatti probabilmente resi conto che il “lockdown” trovava il favore della maggior parte degli italiani, e questo anche per via di una certa sopravvalutazione del Coronavirus, da molti paragonato ad una guerra o peggio, giudicato come la più grave e imprevedibile minaccia mai vista.
L’ama più potente nell’arsenale della propaganda, soprattutto nei momenti di crisi, è forse il “ricorso all paura”, tuttavia non possiamo sapere se il diffuso sentimento di angoscia che ha attanagliato la popolazione sia stato diretta conseguenza (anche) di strategie mirate o solo di un’informazione poco attenta e responsabile, oltre al ruolo esercitato dalla disabitudine degli occidentali a shock significativi.
Fatto sta che in questa fase storica la paura è stata ed è l’ “alleata” migliore e più affidabile dell’esecutivo, garante della sua stabilità e delle sue direttive.
Non vanno del resto dimenticati i legami tra il partito più importante dell’esecutivo ed una Srl attiva proprio nella comunicazione.
Nota: anche nella vicenda dei camion di Bergamo ha dominato infatti la semplificazione. Non tutti quei morti erano imputabili al Coronavirus e l’aiuto dell’EI si era reso necessario anche per far fronte al ridimensionamento dei servizi funebri dovuto al “lockdown”