Subito dopo la Grande Guerra, il presidente americano Woodrow Wilson fece una “tournée” in Europa per promuovere la sua ricetta geopolitica e la sua visione ideologica e morale degli equilibri internazionali*.
Acclamatissimo per il ruolo di capo di quella che ormai si era affermata come la prima potenza mondiale, per il fascino suscitato dal suo idealismo e per le sue capacità comunicative (fu tra i pionieri della “celebrity presidency” e del “celebrity political system”), anche da qui, da questa “tournée”, ebbe origine il mito, spesso abusato e infondato, degli USA come “più grande democrazia del mondo”; il Paese, la grande potenza vincitrice, che usciva dai confini per esportare non solo armi nuove, nuove tecnologie e dollari, ma pure una nuova “moral suasion”, una nuova concezione della politica e della vita.
*grazie ad un’altra “tournée”, stavolta interna, Wilson riuscì a convincere gli americani ad accettare la scelta interventista