
Dietro al rilancio dell’ “offensiva” pacifista (la pace è sempre auspicabile ma devono dar prova di volerla entrambe le parti) potrebbero esservi motivazioni sincere e genuine, tuttavia le sue tempistiche sembrano suggerire altro od anche altro.
Non è infatti da escludere che alcuni settori del pacifismo siano legati a Mosca, proprio come avveniva ai tempi della Guerra Fredda (si pensi alla vicenda degli Euromissili), e che ora che è in difficoltà Mosca li stia usando e muovendo per ottenere la pace e quindi il congelamento del fronte, o comunque un cessate il fuoco così da riorganizzarsi.
L’asse portante di tale strategia è/sarebbe il “solito” spettro nucleare*, agitato anche qui secondo una tradizione ben nota ma senza l’intenzione di passare ai fatti.
*Putin “con le spalle al muro” (magari ricordando il suo racconto sul topolino), Putin che “non può accettare una sconfitta”, le pressioni dei “falchi”, la dottrina nucleare russa in merito agli attacchi al tenitorio nazionale, il pericolo escalation a causa delle nuove forniture di armi, ecc