
Il riferimento al solo razzismo contro i neri, da parte dei bianchi o comunque dei non-neri, e alla vicenda di George Floyd (il gesto di inginocchiarsi), in cui il movente razziale è solo un’ipotesi (la squadra di Derek Chauvin comprendeva anche un asiatico e un mulatto e sia Chauvin che i suoi compagni erano finiti sotto accusa anche per abusi ai danni di bianchi), rende ambigua e discutibile la politica del Black Lives Matter, non a caso stigmatizzata pure dal Muhammad Ali Center.
Ferma restando la condanna del razzismo, di ogni razzismo, una tematica tanto delicata e complessa andrebbe affrontata con il massimo equilibrio e la massima onestà intellettuale, evitando gerarchizzazioni e fraintendimenti potenzialmente divisi e impliciti ricatti morali a chi manifesta, con ragionevolezza, posizioni difformi.