Alessandro Boghese, Briatore e gli altri: la voglia di lavorare e la poca voglia di capire

Personaggi come Flavio Briatore, Alessandro Borghese e Tiziana Fausti fanno certe dichiarazioni perché credono di ottenere il plauso del pubblico (a meno che non abbiano dietro qualche grande “suggeritore”). C’è infatti stato un periodo abbastanza lungo in cui i cittadini “comuni” accoglievano con inconcepibile entusiasmo tutti quei provvedimenti e quelle formazioni che toglievano loro diritti e stabilità, facendo gli interessi delle elitès. L’arrivo della crisi li ha riportati alla “ragione”, ma forse qualcuno non se ne sta accorgendo.

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Dal limone e dal bicarbonato alla scienza, dalla ragione alle fake news: come si cambia e perché ai tempi del Covid

I lineamenti del fronte più “prudente” rispetto all’emergenza Covid mostrano e offrono alcuni spunti d’interesse, questo alla luce del fatto che una sua parte (di area grillina) proviene dal movimento “no-vax” e ostile alla scienza convenzionale, mentre un’altra, vicina alla sinistra più “razionalista”, tende oggi ad evidenziare tutte le caratteristiche che ha sempre attribuito e imputato ai diffusori di fake news e agli estremisti della parte avversa.

Più nel dettaglio, nel primo caso l’essere al governo è stato il motivo di questa inversione di rotta, fino a poco tempo fa impensabile, e nel secondo l’appartenenza ad un preciso “campo di realtà”, con il suo corollario di credenze e suggestioni specialmente in una fase tanto delicata, li sta portando a condividere e rilanciare teorie del complotto (addirittura per qualcuno il Prof. Zangrllo e il San Raffaele sarebbero in combutta con Flavio Briatore per nascondere i problemi di salute del magnate), notizie false o palesemente imprecise e alterate, a polarizzarsi, a incattivirsi e a cadere in fallacie e bias confermativi.

Il “non è vero ma potrebbe esserlo”, il “cherry picking”, le dinamiche distorsive dell’omofilia e del “grouping” e persino l’attacco a medici e scienziati quando non aderenti ad una cera visione, non risparmiamo e caratterizzano insomma anche chi ha fatto del primato della ragione e della lotta alla “post verità” la propria bussola.