I “Panama Papers” e la (solita) retorica staliniana del Kremlino

Secondo Dmitry Peskov, portavoce del Kremlino, i giornalisti autori dell’inchiesta “Panama Papers” (inchiesta che non vede coinvolto soltanto Vladimir Putin ma anche centinaia di personalità di diversa estrazione e provenienza), sarebbero “ex funzionari del Dipartimento di Stato americano, della Cia e di altri servizi speciali”.

Tale scelta comunicativa, che si inserisce a pieno titolo nel solco del propagandismo sovietico guerrafreddiano, dimostra, ancora una volta, tutta l’immaturità della democrazia russa, incapace di un confronto razionale e politicamente evoluto con sé stessa come con il mondo esterno.

Paradossalmente, la Russia post-comunista si rivela molto meno trasparente e libera dell’URSS nella fase finale della sua parabola storica, caratterizzata dalla “glasnost'”.

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