“Vendetta contro la Francia”; questa, la rivendicazione da parte del ramo nordafricano di Al Qaeda dopo l’assalto all’hotel degli occidentali nella capitale del Burkina Faso. La rivendicazione contiene altre minacce a Parigi: “Combatteremo fino all’ultima goccia del nostro sangue”.
I fatti di Ouagadougou, come quelli di Parigi del 2015, dimostrano come il fondamentalismo islamico sia dunque soltanto il vettore di un sentimento anti-francese diffuso nelle comunità africane a causa della plurisecolare oppressione coloniale e delle politiche di stampo neo-coloniale adottate da Parigi nel Continente Nero. Anche nell’ex Alto Volta, l’Eliseo continua infatti a mantenere contingenti militari a tutela dei propri interessi, mentre i killer del gennaio-novembre 2015 erano quasi tutti francesi di origine maghrebina.
Una soluzione alla nuova ondata di terrore che sta colpendo l’Occidente non potrà di conseguenza che ispirarsi ad una rilettura dell’approccio con il Terzo Mondo, rigettando la tentazione, semplicistica quanto dannosa, di un confronto bipolare con la Mezzaluna.