Dopo il sollievo e i festeggiamenti per la liberazione di una nostra connazionale non può che rendersi necessaria una riflessione sull’opportunità di trattare con i sequestratori, facendo loro delle concessioni?.
Se infatti un certo pragmatico cinismo induce a pensare che, in casi simili, i soldi per un riscatto servirebbero a rafforzare un terrorismo e una criminalità a noi esterni e lontani (“tanto si ammazzano tra loro”, detto in modo più prosaico), dare l’idea di pagare, sempre e comunque, finisce paradossalmente col trasformare in prede e bersagli gli italiani nelle zone calde, missionari, cooperanti, turisti, commercianti, contractors, giornalisti o professionisti che siano.
Un tema senza dubbio delicato e complesso, che non può essere affrontato da prospettive ideologiche oppure emotive.
*in questo genere di casi il pagamento del riscatto non è quasi mai confermato a livello ufficiale, ma è assai verisomile