
Silvio Berlusconi non sarà eletto alla massima carica dello Stato. Probabilmente è stato solo “un’arma di ricatto” del centro-destra o di altri, per ottenere qualcosa. Di sicuro non avrebbe, e ne conosciamo i motivi, le caratteristiche per aspirare al Colle. E’ però altrettanto sicuro che l’ex Cavaliere è meno opaco di quelle lobby, di quelle corporation, di quegli eurocrati e di quei tecno-magnati divenuti le nuove icone di una certa sinistra.
Rifletta, quella sinistra, su ciò in cui si è trasformata, abbandonano il meglio e trattenendo il peggio di sé.
Rifletta e recuperi quella coscienza autocritica cara al leninismo.
Rifletta, prima che sia troppo tardi (per lei), prima che la Storia e le urne le presentino il conto.
Rifletta, perché il compiaciuto autoreferenzialismo non salva dalla sconfitta, non aggiunge ma sottrae.
“Trattasi di improcrastinabili provvedimenti d’ordine congiunturale, troppo complessi per chi non conosca a fondo le leggi di mercato. A voi galline, il privilegio di inaugurare questa storica svolta, consegnando spontaneamente le uova. Il Compagno Napoleone è orgoglioso di voi e vi nomina benemerite” (George Orwell, “La fattoria degli animali”)