I rossobruni: le mani libere della nuova Russia

Pur non prescindendo mai dalle esigenze della realpolitik e della raison d’état, fino al 1992 Mosca era comunque limitata, nel suo approccio strategico alla politica estera, dalla componente ideologica.

Oggi può invece muoversi in assoluta libertà e con assoluto pragmatismo, avvicinando, sostenendo e finanziando in linea teorica chiunque e qualsiasi tipo di progetto, purché funzionali agli interessi del Paese e del Kremlino.

L’innaturale “alleanza” tra destre e sinistre “radicali”, visibile nella questione ucraina ma non solo , è anche una conseguenza diretta di questo nuovo stato di cose, di questa nuova e aggiornata scelta di indirizzo.

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