
Sia con il finanziamento diretto ad alcuni soggetti importanti del panorama delle destre occidentali sia con l’uso sapiente della propria immagine pubblica, che poneva e pone l’accento sul decisionismo, il muscolarismo e l’adesione ai valori tradizionali, Vladimir Putin è riuscito nel compito all’apparenza impossibile di sfondare in un settore da sempre ostile alla Russia*.
Un risultato storico, dal quale è disceso un altro altrettanto clamoroso e fondamentale, cioè saldare intorno a Mosca il movimento d’opinione anti-atlantico e anti-americano, in modo trasversale.
Il putinismo è infatti l’unico caso che vede insieme e uniti i due estremi radicali della politica, ovvero le sinistre “comuniste” e antifasciste e le destre reazionarie e cripto-fasciste, in un sodalizio paradossale dove la contrapposizione a Washington, alla NATO ed alle principali strutture euro-atlantiche soverchia ogni altro impianto e principio ideologico, costituivo e storico, ogni imbarazzo.
*e per diversi anni anche a Putin stesso