
Le avventate esternazioni di Biden su Putin potrebbero essere davvero un errore frutto di un momento di particolare trasporto emotivo (come peraltro ribadito dal suo staff) ma potrebbero rientrare in una scelta comunicativa e propagandistica precisa, diretta al fronte interno, inteso come Stati Uniti e alleati (propaganda “interna”).
Attraverso una retorica muscolare e aggressiva, il presidente americano cercherebbe in buona sostanza di sopperire alla mancanza di un aiuto diretto, impossibile per i motivi ben noti.
Se così fosse, non è nemmeno automatico che questo allontanerebbe la tregua e/o renderebbe impraticabili le comunicazioni future con Mosca, poiché Washington con è comunque una parte in causa (primo caso) e poiché anche in passato ci sono stati scambi “dialettici” altrettanto duri, o ben più duri, tra paesi e leadership, per poi ricomporsi.
Difficile, infine, che la Casa Bianca stia pensando realmente e concretamente ad un “regime change” al Kremlino, almeno a breve termine.