Nel 1987, i socialdemocratici della Germania Ovest (SPD*) e i comunisti della Germania Est (SED**) elaborarono un documento comune in cui si riconosceva agli occidentali la capacità di superare pacificamente le ostilità con il blocco d’oltecortina.
Il passo, epocale, era una conseguenza diretta del nuovo approccio di Michail Gorbačëv alla politica estera.
Conscio del potenziale devastante degli arsenali termonucleari, il padre della perestrojka e della glasnost’ superava infatti la visione marxista-leninista*** del mondo capitalista come “nemico di classe”, aggressivo e pericoloso, riconoscendogli appunto la capacità di saper gestire in modo pacifico la contrapposizione bipolare. Al sospetto, al timore ed allo spionaggio, Gorbačëv cercò quindi un sistema di relazioni basato sulla fiducia e la cooperazione.
*Sozialdemokratische Partei Deutschlands
**Sozialistische Einheitspartei Deutschlands
***Vista l’impossiblità di esportare la rivoluzione, Lenin teorizzò una pragmatica “coesistenza pacifica” ma sempre come forma di lotta di classe, quindi basata sul confronto, seppur non apertamente violento, con il mondo occidentale e capitalista