Appunti di storia e comunicazione -L’invidia “qualunque” e il nemico colto, ieri e oggi

( Di CatReporter79)

Ormai affermatosi come autore di opere teatrali e soggetti cinematografici, alla fine degli anni ’30 Guglielmo Giannini disse tuttavia di sentirsi inadeguato e a disagio nel doversi relazionare con “i dottori col bollo, i poeti laureati, la gente in regola con gli studi”. Pur di famiglia alto-borghese e colta (il padre era un giornalista e scrittore e la madre, britannica, figlia di scrittori), il futuro leader dell’UQ scelse infatti una formazione da autodidatta, vedendo (questa almeno fu la sua versione) nell’istruzione di Stato un’indebita intrusione nella vita del cittadino.

Una scelta libera, dunque, ma le cui conseguenze sembrarono pesare non poco sull’autostima di Giannini. Qualche anno dopo, in un articolo sulla rubrica satirica “Le Vespe*”, lo ritroviamo non a caso sull’argomento, scrivendo dell’orgoglio di aver brevettato (alla fine della Grande Guerra) “grazie soltanto “alla modestia della mia licenza elementare” un sistema di intercettazione telefonica poi adottato dal Regio Esercito.

Non è pertanto da escludere che l’avversione mostrata dal commediografo verso l’impegno politico, la politica “colta” e gli ideologi, fosse dovuta a questo complesso latente. Ad accreditare la tesi, il fatto che una volta sceso in politica fu proprio il Partito d’Azione, uno dei partiti con la più alta concentrazione di uomini istruiti e di cultura, ad essere oggetto dei suoi strali; gli azionisti vennero a più riprese definiti “vanagloriosi e pieni d’acqua”, “i quattordici gatti della setta dei professori”, i “caporali di filosofia”, i “quattro professori in fregola di prebende”, i “laureatissimi fregnoni”, gli “austeri imbroglioni”.

La rabbia di Giannini e dei qualunquisti contro il mondo intellettuale, politico e non politico, era ed è una costante anche in altre sigle a vocazione populistico-demagogica, spesso prive di personalità di alto profilo culturale e costituite da una base elettorale scarsamente scolarizzata.

*”Le Vespe”, 8 agosto 1945. S trattava di una rubrica satirica all’interno del giornale di partito “L’Uomo Qualunque”

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