(Di CatReporter79)
Sospesi sul confine tra politica e psicologia e oggetto di studi e ricerche interdisciplinari incapaci di dare una risposta univoca, i meccanismi alla base della scelta elettorale rispondono a criteri diversi e multiformi. A tal proposito, esperti di comunicazione e politologi li dividono in tre grandi paradigmi: approccio sociologico (Columbia approach), approccio psicologico (Michigan approach), approccio economico (Economic approach)
approccio sociologico: sarò orientato a votare per il partito/schieramento più vicino alla mia classe sociale, anche se questo non difenderà gli interessi di tale classe
approccio psicologico: sceglierò un partito/schieramento al quale mi sento legato “affettivamente”, perché votato già in precedenza dalla mia famiglia e/o dal mio gruppo sociale
approccio economico: opterò per il partito/schieramento che difende e rappresenta i miei interessi. E’ il voto più razionale, di fatto legato al tornaconto.
La contraddizione nell’approccio sociologico e le caratteristiche del voto psicologico aprono ad un ulteriore spunto di indagine: non sempre gli elettori scelgono il partito/schieramento che tutela i loro interessi. Anzi.