Intervistato dal think tank internazionale PS21 (Project for the study of the 21St Century), Sir Lawrence Freedman, ex consulente di Tony Blair ed oggi professore alla facoltà di “War Studies” del King’s College, ha detto che la Russia “di fatto non è una superpotenza perché ha un prodotto interno lordo basso e non potrebbe mai sostenere un conflitto di lunga durata”.
Oltre alle difficoltà legate ad un PIL non particolarmente competitivo (l’Italia è, ad esempio, in una posizione più avanzata), Mosca lamenta anche significative carenze per quanto riguarda le sue forze convenzionali, elementi che non le consentirebbero quindi un’azione su larga scala e di lunga durata contro il terrorismo basata sull’ “hard power” (la scelta termonucleare è, per ovvi motivi, incontemplabile, anche nelle varianti tattica e di teatro).
Ogni ipotesi di convergenza tra Est ed Ovest per la lotta al fondamentalismo dovrà quindi e come prima cosa partire da una visione lucida e realistica delle reali potenzialità del Krermlino.