La soluzione ai problemi europei dovrà passare da un approccio razionale che faccia tabula rasa di ogni emotività revanscista e rigetti il manicheismo dal sistema normativo della politica come del singolo.
Da qui, l’esigenza di formulare una via di mezzo tra il rigorismo, la cui conclusione non potrà né potrebbe essere “sine die”, e il solidarismo, aprioristico e ideologico, verso quelle mentalità gestionali d’impronta mediterranea inadeguate al confronto con l’economia moderna e incompatibili con le regole alla base di una proficua e giusta convivenza.
Una “terza via”, dunque, come soluzione unica per far tornare l’Europa alla Carta di Nizza ed allo spirito di Messina nonché ad una reale e solida capacità competitiva in grado di affrancare il Vecchio Continente dall’altra sponda dell’Oceano come dai giganti euroasiatici.