Beppe Grillo: dalle grida a difesa di Aldrovandi al tatticisimo del silenzio (a difesa dei poliziotti).

Panoramica di una metamorfosi

Nel silenzio, assordante, di Beppe Grillo sull’increscioso episodio degli applausi agli aguzzini del giovane Federico Aldrovandi, c’è tutta la metamorfosi di un leader e della sua creatura, politica e culturale. L’ex comico fu infatti tra i primi e più attivi protagonisti nella battaglia di civiltà a difesa della memoria del 18enne ferrarese e contro la violenza delle forze dell’ordine, ospitando sul suo blog il documentario “E’ stato morto un ragazzo”, scrivendo numerosi articoli di denuncia sulla vicenda e chiedendo, a più riprese, l’allontanamento e l’arresto degli agenti.

Questo avveniva qualche anno fa, quando il M5S era ancora un “movimento” nell’accezione politica della formula, quando ancora era un soggetto di forte orientamento progressista, dimora delle energie civili più genuine, cantiere delle loro progettualità per il collettivo. L’ingresso nell’agone elettorale e gli imperativi della competizione, hanno tuttavia modificato il dna della creatura pentastellata, orientandola ed orientando il suo leader verso il tornacontismo tattico più classico e consueto, quello che porta a pesare gli utili e le perdite, in termini di voti e consensi, sul bilancino del farmacista.

Grillo è ben consapevole di non potersi schierare apertamente contro gli uomini in divisa, vista la provenienza da destra di oltre metà dei suoi simpatizzanti e perché qualsiasi forza miri all’intercettazione del ventre dell’uomo comune non potrà e non potrebbe mostrare un atteggiamento critico verso i tutori della legge, dato l’indefesso ed inossidabile appoggio del “travet” nei loro confronti; ma sa anche di non potersi lanciare in una loro difesa aperta, perché rischierebbe di allontanare dal M5S i consensi che, ancor numerosi, giungono da sinistra e dai movimenti.

Ecco allora che un ecumenico e discreto silenzio-assenso si rivelerà l’ “exit strategy” e l’opzione migliore, posizionandosi sul piattino degli utili in quel bilancino, quello del farmacista che si fa politico.

P.S: Non dimentichiamo, inoltre, gli appelli rivolti dall’ex comico alle forze dell’ordine perché queste si unissero ai Forconi. Impensabile possa schierarsi, oggi, contro gli uomini del SAP.

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