Quella porzione della sinistra italiana che adesso si richiama a Cuperlo, Civati, Tsipras o , ancora, che è confluita nel M5S ed entra in “tackle” su Matteo Renzi accusandolo di essere un conservatore, un centrista o, parossisticamente, un uomo di destra, fu la stessa che votò le privatizzazioni, le liberalizzazioni, le circadiane riforme dello stato sociale (Pacchetto Treu e Protocollo sul Welfare) nonché i finanziamenti alle missioni in Iraq e Afghanistan e che fornì basi, mezzi e uomini per il bombardamento convenzionale e non convenzionale della popolazione belgradese (Prodi I, Prodi II, D’Alema I). La stessa, ricordiamolo, che in nome del rigido disciplinarismo di scuola “apparatchik” espulse ed espose alla pubblica ordalia chiunque si fosse opposto a certe scelte e soluzioni (caso Turigliatto).