
Quando Putin accusa Gorbačëv di aver posto fine alla potenza russa, dimentica che il sistema sovietico era già al collasso prima del 1985. Non a caso lui stesso brindò insieme ai commilitoni (si trovava di stanza a Dresda) all’annuncio della morte di Černenko, convinto che questa avrebbe significato la fine dell’URSS. E dimentica come Jurij Andropov, suo capo al KGB e mentore, sia stato il vero “padre” della perestrojka e della glasnost’, avviando un piano di riforme ed una critica interna mai viste dal 1956. Dimentica infine che proprio Andropov segnalò Gorbačëv come suo successore alla guida del Paese.