
La disinformazione allarmistica sui rischi derivati dalla vaccinazione non è diversa, nella forma e nella sostanza, da quella sui rischi derivati dal Covid. Fa quindi sorridere, volendo essere indulgenti, che a debunkizzare e denunciare con pedanteria didascalica la prima siano gli stessi che in questi mesi hanno favorito e alimentato (e continuano a farlo) la seconda, senza preoccuparsi minimamente delle ricadute psicologiche, pesantissime, sulle persone.
Come previsto e prevedibile, la cattiva informazione è un “mostro” che presto o tardi si rivolta anche contro chi lo nutre ed alleva.