La colpevolizzazione del cittadino, accusato dalla maggioranza, dai suoi canali e dai suoi sostenioridi essere il solo ed unico responsabile di ogni aumento dei contagi passato, presente e futuro, non risponde solo ad un’esigenza pratica, cioè trovare un capro espiatorio dietro il quale nascondere le mancanze delle istituzioni (nazionali come locali). Essa è probabilmente riconducibile anche ad un certo anti-italianismo di cui una parte della sinistra (la più radicale e meno moderata) ha sempre dato prova, frutto a sua volta di una lettura arbitraria dell’internazionalismo marxiano e del tabù dell’esperienza fascista, che al contrario esaltò l’elemento nazionale e identitario.
Un inquietante esempio di “fuoco amico”, insomma, che ricorda le cannonate dei Borbone sul popolo siciliano.