Erano quelli della “fantasia al potere”, sognavano una rivoluzione che rendesse il mondo migliore e più giusto, e poi sono finiti a demonizzare e umiliare il cittadino comune, il “popolo”, il “quarto stato”, colpevole solo di voler vivere, per quanto possibile. Colpevole di voler godere di un po’ di calore familiare, sotto le feste e durante le vacanze. E tutto questo per difendere una rendita di posizione, il governo o il tal partito. Una metamorfosi triste, che nemmeno l’Orwell più fantasioso avrebbe forse potuto immaginare.