“Il Covid trascina 5 milioni e mezzo d’italiani nel tunnel della povertà”; così Repubblica, in un articolo di oggi.
Un titolo ed una linea simili a quelli de La Stampa (altro giornale vicino al Governo), che il 25 ottobre esordiva in prima pagina con un: “Il virus chiude cinema, palestre e ristoranti”.
A ben vedere non è il virus, in quanto tale, ad impoverire i cittadini e a chiudere esercizi commerciali e luoghi di culto, ma le misure restrittive, spesso discusse perché discutibili. Messaggi simili servono quindi a spostare il focus e l’attenzione dal vero nocciolo del problema (tra le tecniche usate ci sono la “semplificazione”, il “nemico comune” e l’ “argomento fantoccio”). Si tratta però di escamotage efficaci solo sul breve periodo, dal momento in cui la realtà delle restrizioni e il loro ruolo sono troppo pervasivi e invasivi per essere ignorati e/o per non essere ricondotti, prima o poi, al disagio socio-economico cui il Paese rischia di andare incontro qualora dovessero proseguire.
“Covid, il medico in corsia: ora ricoverati anche i 40enni.”; questo è invece il titolo di una testata on line nazionale, che una settimana fa riportava le dichiarazioni di un primario toscano. Informandosi meglio, si apprenderà ad ogni modo che i 40enni in questione erano due malati di leucemia, positivi al Covid. Un titolo volutamente “clickbait”, fuorviante ma quel che è (molto) peggio capace di creare ansia e allarme giocando sul filo dell’equivoco, ventilando l’ipotesi di pericolosissime mutazioni del virus. Un copione tristemente noto, da marzo ad oggi.
“Il ritorno alla normalità sarà tra molti anni: noi scienziati possiamo dirlo, i politici no”; questo, infine ma ancora, Gualtiero “Walter” Ricciardi, in un discorso tenuto ad un evento della Novartis. Dichiarazioni, SE confermate e correttamente riportate, non solo terroristiche, irresponsabili e prive di ogni ratio scientifica (su quali base le fa?), ma l’ex attore partenopeo, consulente del Ministro della Salute, in maniera implicita accuserebbe di mentire (!) anche il governo stesso con cui collabora e lavora. Una trama forse buona per una sceneggiata ma non per la scienza e le istituzioni.