La strana metamorfosi di una certa sinistra, che per anni ha guardato con malcelato disprezzo intellettuale (e sociale) agli amanti dell’intrattenimento leggero, del cinema come della TV, e adesso glorifica i Ferragnez. La stessa sinistra che avvelenò l’esistenza ad un genio come Totò, che ironizzava su Sordi, Bongiorno e il loro pubblico, che vedeva in “Ok! Il prezzo è giusto” e in “Drive in” il motivo dei successi elettorali berlusconiani (quanta incredibile miopia e ignoranza storica). La stessa sinistra che si metteva in cattedra nei cineforum parlando di qualche sconosciuto polpettone d’essai e rifiutava il colore sul piccolo schermo in nome di una bislacca interpretazione della pedagogia marxista e della Scuola di Francoforte.
Adesso, quella stessa sinistra torna in cattedra, ma per dirci che Ferragni e compagno sono in gamba, responsabili e bravi, ricchi e belli. Magari hanno anche ragione, ma quanto tempo perso, allora, puntando quel dito e girandosi dall’altra parte…