La scelta di definire la marcia di Parigi una marcia “repubblicana” , stride e contrasta con lo spirito, ecumenizzante ed includente, annunciato come cardine e base dell’iniziativa.
L’etichetta dimostra, infatti, come intenzione dei promotori fosse quella di ribadire l’aderenza tra l’evento e i valori istituzionali francesi, appunto repubblicani, quando la kermesse ha visto la partecipazione anche di teste coronate (si pensi ai reali di Giordania) e quando l’Europa democratica include numerosi Paesi retti dalla forma istituzionale monarchica, alleati ed amici dello Stato francese.
Un errore di forma, che diventa di sostanza se sottoposto al vaglio dell’approfondimento razionale, mosso, forse, da quel sentimento bastiglista già dimostratosi pericoloso e fallimentare