
In ragione della sua natura liquida e post-idelogica (e della consueta buona dose di opportunismo, trasversale in politica), se salterà l’alleanza con il centro-sinistra il M5S non avrà nessun problema ad entrare di nuovo in un governo di centro destra o ad appoggiarlo, nel caso in cui il trio Meloni-Salvini-Berlusconi non dovesse uscire dalle urne con l’autosufficienza.
Restando al Movimento, se probabilmente lo strappo-non strappo con Draghi gli farà recuperare qualcosa tra la sinistra più “massimalista” (i suoi ex simpatizzanti di destra resteranno con la Lega e FdI), sarà invece interessante osservare la risposta del segmento più moderato (che non è trascurabile come si tende a pensare) del suo elettorato.