In data 30 giugno 1987 il Soviet Supremo promulgò la legge sull’ “Impresa di Stato”, tre capitoli, venticinque articoli ed un preambolo contenenti la nuova organizzazione dell’economia sovietica.
Concorrenza, competizione, autodeterminazione, valorizzazione del merito, liquidazione delle impese improduttive e distribuzione dei profitti in base al merito erano i passaggi-chiave della riforma, per mettere l’economia sovietica al passo con i tempi e con l’Occidente e superare quella penuria e quella scarsa qualità dei beni di consumo da sempre tra le grandi debolezze del gigante euro-asiatico.
Si muoveva in questo senso pure il progetto di legge sul “Sistema Cooperativo in URSS”, pubblicato pochi mesi dopo (6 marzo 1988).
Benché vincolata ai pani quinquennali e annuali, al principio del “centralismo democratico” e ai dettami fondativi del Socialismo, la riforma poggiava su ambizioni e obiettivi sotto certi aspetti impensabili anche in taluni paesi occidentali, ieri come oggi.