
Dagli anni ’40 ad oggi, l’Occidente e Mosca si sono confrontati diverse volte in maniera indiretta, fornendo l’uno armi agli avversari dell’altro. Gli esempi sono ben noti: Finlandia, Corea, Vietnam, Cambogia, Laos, Afghanistan (campagna occidentale e campagna sovietica), MO, ecc. Vi furono anche scontri diretti, ma non “ufficiali”.
Potenze nucleari si sono invece combattute più volte, in modo diretto. Si pensi alle guerre indiano-pakistane o a quella sino-sovietica tra la fine degli anni ’60 e l’inizio degli anni ’70 del secolo scorso. La Corea del Nord ha altresì compiuto veri e propri atti di guerra contro la Corea del Sud e il Giappone. In nessun caso si è tuttavia mai verificata un’escalation nucleare, nonostante le minacce (spesso gravi). E’ quindi sbagliato pensare che la fornitura di armi (traa l’atrlo leggere) a Kiev ci porrà automaticamente in guerra con la Russia. E’ una prassi consolidata, “ordinaria”, come lo sono le guerre “per procura”. E Putin lo sa bene, come sa di non poterci attaccare, pena la cancellazione del suo Paese.
Sarebbe opportuno che a parlare sui media di tematiche tanto delicate fossero esperti del settore. L’infodemia tossica ha già causato troppi danni, negli ultimi mesi.