
Le restrizioni e i boicottaggi ai danni degli artisti, degli scienziati, degli sportivi russi e dei figli di loro milionari rientrano in una scelta d’ecezione* che è l’unica possibile per cercare di arginare l’espansinismo putiniano in Ucraina, tuttavia fanno emergere una serie di interrogativi importanti sia sul piano morale che su quello politico-strategico.
Nel primo caso vengono infatti colpiti singoli di fatto incolpevoli, spesso addirittura costretti ad una pubblica abiura come di fronte ad un tribunale della Santa Inquisizione, mentre nel secondo si rischia un autogoal a livello comunicativo e di immagine, che potrebbe rialzare le quotazioni di Putin e dare la stura ad un pericoloso “rally ‘round the flag’ effect” proprio adesso che il Kremlino è in difficoltà su ogni fronte e quindi vulnerabile.
*la questione del corso su Dostoevskij cancellato a Milano è invece ancora da chiarire