Cosa ci fa capire il pessimo tweet di Cartabellotta su Povia

Già segnalatosi in passato per qualche previsione troppo “temeraria”, Nino Cartabellotta non si rende solo protagonista di una grande caduta di stile e non dimostra solo una grave mancanza di etica deontologica (un medico che cyberbullizza un malato), ma fa, senza rendersene conto, il gioco degli stessi “no-vax. Il presidente della fondazione GIMBE suggerisce infatti implicitamente l’idea che il vaccino avrebbe evitato a Povia di contrarre il Covid, quando invece evita soprattutto le forme più severe della malattia (e il cantante sta bene, per fortuna). Puerili, infine, i tentativi di difendersi, tra vittimismo, accuse di novaxismo e squadrismo, per arrivare a sfiorare il grottesco con “il mio tweet riprendeva solo il teso originale di una canzone di Povia”.

I medici e gli scienziati pubblicamente più esposti (qualcuno li definisce, forse non a torto, “virostar”) e i loro sostenitori sembrano voler proseguire con irrazionale testardaggine in questo approccio comunicativo disastroso, dilettantesco e irresponsabile, il cui unico risultato è/sarà allontanare ancora di più gli scettici e danneggiare l’immagine, già precaria, della scienza e delle istituzioni.

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