
A Fornacette, nel pisano, alcuni cittadini scambiano per “no-vax” scalmanati un gruppo di ragazzini che stanno facendo una festa e chiamano i Carabinieri (come se essere no-vax fosse un crimine). Una riproposizione della “caccia all’untore” vista nella primavera del 2020, un altro frutto maligno di quella propaganda “agitativa” “interna” che ha sfaldato la coesione sociale seminando il panico, incoraggiando la delazione, insinuando il sospetto, diffondendo l’odio. Gli stessi motivi alla base del comportamento deontologicamente orribile di una farmacista bergamasca, che rifiuta di fare i tamponi ai “no-vax” perché il padre sarebbe morto di Covid.