L’offensiva comunicativa e propagandistica che vediamo verso il dissenso rispetto alla linea ufficialista di approccio al Covid ha caratteristiche molto simili a quella usata negli ultimi anni contro il movimento d’opinione euroscettico.
Anche i contrari alla moneta unica e all’Unione Europea (come chiunque manifesti delle perplessità a riguardo) sono infatti sempre stati accusati di “complottismo”, “populismo”*, fascismo, estremismo e ignoranza, delegittimati e demonizzati come fossero estranei al dibattitto democratico, quasi allo stesso consorzio civile. Questo, nonostante al loro interno non siano mancate e non manchino figure di elevato spessore culturale.
Senza dubbio la presenza di esaltati e facinorosi, nell’una come nell’altra comunità, non giova alla loro causa, ma resta innegabile il ricorso ad un repertorio tattico-straegico ben preciso e noto (“semplificazione”, “ripetizione”, “capro espiatorio”, “proiezione” o “analogia”, ecc) , per danneggiarle e isolarle.
*e di “sovranismo”. Non va tuttavia dimenticato che sovranismo e populismo non sono, di per sé , fenomeni negativi e deteriori