
Come per anni ci ha ricordato anche la sinistra, le case farmaceutiche non sono enti benefici ma realtà imprenditoriali. E’ dunque il profitto, giustamente, il loro fine principale. Con tutto ciò che ne consegue. Se pensare il contrario è ingenuità, bollare come “complottista” chiunque lo faccia notare è malafede.
Siamo di nuovo alla demonizzazione e alla ridicolizzazione del dissenso (tecniche della “semplificazione” e della “proiezione” o “analogia”, inquadrate nella propaganda “agitativa”) e del pensiero libero e difforme, al tentativo di abolire e annullare, con la forza, ogni confronto razionale.
Facciamo attenzione.