
Monica Cirinnà (e chi la coadiuva nella gestione degli spazi social) non è nuova a certe pessime uscite, anche quando l’interlocutore argomenta in modo razionale come adesso (il DDL Zan è stato effettivamente boicottato dall’interno).
Un atteggiamento che, se da una parte galvanizza la “bolla” della senatrice, dall’altra rafforza il cliché della sinistra radical chic, scollegata dalla gente comune, arrogante, superficiale e narcisista. A peggiorare le cose, il fatto che questo cyberbullismo arrivi proprio da chi si pone come difensore delle minoranze e irriducibile nemico delle discriminazioni.
Nota: il “senza famiglia” è davvero terribile. Lo sfogo di un inconscio incoerente e brutale