Il paradigma-Tosa: perché il DDL Zan è stato bocciato (la sinistra tra errori, ingenuità e contraddizioni)

“Dopo una lunghissima battaglia e nonostante settimane di ostruzionismo indegno della Lega, con 13 voti a 11 il Ddl Zan è stato finalmente calendarizzato in commissione Giustizia in Senato.

Un voto per certi versi storico che fa compiere un passo avanti, probabilmente decisivo, verso l’approvazione di una legge di civiltà che estenderà diritti a chi non li ha, colmando una lacuna indegna di un Paese civile per combattere omotransfobia, misoginia e abilismo.

Bye bye Pillon, bigotti e omofobi vari”

Questo tweet di Lorenzo Tosa (scritto il 28 aprile scorso) ci spiega uno dei motivi che hanno portato all’affossamento (temporaneo) del DDL Zan. Un progetto tanto complesso e delicato, la cui approvazione è legata a un iter parlamentare non facile e insidioso, ha infatti bisogno di tutto fuorché della polarizzazione, del “o con noi o contro di noi”, della semplificazione bellicista, di elevare a nemici simbolici figure marginali come quella del senatore Pillon. Nel tentativo di serrare i ranghi, si rischia di scompaginarli, specialmente se non sono solo i numeri in aula a preoccupare ma pure la risposta nel Paese “reale”.

Sempre restando su Tosa, anche il suo vergognarsi di essere italiano, dopo la bocciatura del DDL, (“In questo momento mi vergogno di essere italiano. E chiunque con un briciolo di coscienza civile e politica oggi dovrebbe sentirsi così. E’ la fine di tutto”), è emblematico delle contraddizioni di una certa sinistra, che difende ed esalta la Costituzione e i meccanismi di funzionamento della democrazia parlamentare solo quando la situazione è a suo favore, per poi s-cadere in deliri anti-nazionali e gridare al fascismo e al Medioevo* se le cose non vanno come sperato. A questo proposito riconsideri, la sinistra, il suo modo di guardare alle minoranze; minoranza non è solo la comunità LGBT, minoranza non è solo la comunità immigrata, ma anche quella parte di popolazione che da 20 mesi viene screditata, demonizzata e bullizzata per il suo atteggiamento critico verso le politiche sanitarie del governo e verso una certa narrazione ancora dominante. Ipocrita battersi il petto se all’Altro viene rivolto un insulto omofobo o razzista, quando ad un altro-Altro siamo pronti a dare dell’untore, dell’analfabeta funzionale, del “minus habens” immeritevole del diritto di voto, del teppista da disperdere con gli idranti,

*Medioveo che, è bene ricordare, non fu un periodo oscuro come vorrebbe una certa narrazione

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