
Patrick Zaki non è Giulio Regeni ma un cittadino egiziano residente in Egitto, che in Italia frequentava semplicemente un master universitario da pochi mesi. Se il nostro Paese vorrà continuare ad aiutarlo e difenderlo farà senza dubbio un’opera meritoria, ma in ogni caso nessuno può pretendere che l’Italia si faccia carico del problema (di vicende come la sua ne esistono purtroppo a milioni in tutto il mondo), magari andando contro l’interesse nazionale, né potrà rimproverala se non dovesse fare “abbastanza”.
Tantomeno si può pretendere che Roma conceda la cittadinanza allo studente, considerando l’iter, difficile e lungo, che molti “anonimi” immigrati o figli di immigrati devono seguire, e spesso senza successo, per ottenere lo status di cittadini italiani.