
Fedez non è stato “censurato”; semplicemente, la dottoressa Capitani gli ha chiesto di non fare quello che avrebbe potuto essere definito un comizio, attaccando senza contradditorio e da una televisione pubblica, di Stato, pagata con i soldi dei cittadini.
Benché non ci siano elementi concreti a mettere in dubbio la sincerità del rapper nella sua battaglia a favore del DDL Zan o in quella contro il Covid, i suoi trascorsi politici, le sue collaborazioni milionarie con Attori discussi e discutibili (ad esempio Amazon) e la centralità del “personal branding”, per lui e la moglie influencer, lasciano a riguardo qualche perplessità.
Il consiglio, in questo come in altri casi, è separare il messaggio, quando lo si ritiene giusto, dal messaggero, resistendo alla tentazione di cadere in panegirici e idealizzazioni forse fuori luogo.