Nel momento in cui un medico, uno scienziato, un divulgatore scientifico o un rappresentante delle istituzioni elaborano e diffondono previsioni sul medio-lungo periodo e senza dati concreti su un virus ancora non molto conosciuto come il Covid-19, stanno facendo dell’opinionismo. Magari “di prestigio”, ma pur sempre semplice opinionismo.
Per questo, anche per questo, dovrebbero cercare di essere il più cauti e prudenti possibile, nella forma e nella sostanza, evitando estremizzazioni e termini forti, sia che stiano immaginando uno scenario positivo sia che ne stiano immaginando uno negativo (come hanno fatto e stanno facendo nella maggior parte dei casi).
In gioco, lo ripetiamo, non c’è solo la loro credibilità, peraltro già compromessa, ma anche la salute psicologica dei cittadini, della Nazione.
Nota: nel frattempo Andrea Crisanti (il più attivo sui media da febbraio) sta continuando a sollevare dubbi sui vaccini anti-Covid. Lo ha fatto ad esempio pure ieri sera, nel corso di un programma RAI. Errare è umano ma perseverare meriterebbe forse un approfondimento della Magistratura italiana.