Anche e soprattutto in ragione della pessima e irresponsabile condotta di buona parte dell’informazione italiana (e non solo italiana) in questa fase storica, tra fake news, manipolazioni, imprecisioni e allarmismi costanti e privi di ogni attendibilità e ratio, non è da escludere che i cittadini arriveranno a manifestare un sentimento di rigetto per le notizie sul Covid e per i media stessi, specialmente se i numeri dei morti e dei ricoverati in terapia intensiva dovessero rimanere confermarsi trascurabili.
Basterà ricordare, a questo proposito, come anche nei paesi non-democratici (dittatoriali, totalitari o autoritari), che pure non hanno un’opposizione aperta che li contrasti, i media trovino grande difficoltà nella loro opera di persuasione e la loro credibilità sia spesso molto bassa. Anche l’assuefazione nel target potrà diventare un problema, per certa stampa e certa politica, obbligandoli ad un cambio di rotta.
Transitorio per definizione in quanto di base innaturale ed anomala, ogni periodo di emergenza non può, per questo, ambire alla cristallizzazione ed alla sopravvivenza.