Con quella considerazione da Floris, Matteo Salvini voleva, ancora una volta, porsi come vicino all’ “uomo della strada”, ma lo ha fatto in un modo clamorosamente sbagliato. Questo perché il Coronavirus ha allarmato e angosciato (anche per colpa di un’informazione spesso poco attenta agli obblighi della deontologia) proprio la gente “comune”. Prendere sottogamba le misure di contrasto alla malattia è quindi un atteggiamento distante dal target al quale mira, dal sentire degli italiani. I suoi consulenti si confermano sopravvalutati, se non dannosi per lui e la stessa Lega.