In un articolo di ieri sul noto blog di divulgazione scientifica “MedBunker”, il ginecologo Salvo Di Grazia (fondatore del sito) ha contestato le teorie del Prof. Zangrillo sulla scomparsa clinica del Covid-19 e le modalità con cui sono state espresse. Un articolo in linea di massima equilibrato, se non fosse per il paragone, abbastanza implicito e suggerito da una foto, tra Zangrillo, stimato primario e docente, e gli opinionisti di “Uomini e Donne”.
Nel cappellino introduttivo al pezzo, sulla pagina Facebook di “MedBunker”, si ricordava inoltre, con una vena polemica, che Zangrillo è primario in un ospedale privato, come se questo sminuisse il suo valore.
Forse l’intento del pur ottimo dottor Di Grazia era invitare i colleghi alla prudenza e al rispetto dell’agire scientifico, ma le modalità scelte sono quantomeno discutibili.
Chi vuole cimentarsi nella divulgazione dovrebbe, se non addetto ai lavori (la comunicazione è materia estremamente complessa, vasta e delicata, che richiede anni di studi ed esperienza), farsi affiancare da professionisti del ramo, nell’interesse della platea alla quale si rivolge e della propria disciplina. Simili intemperanze e ingenuità non fanno e non stanno facendo bene alla Medicina ed alla scienza, confezionando un’immagine poco professionale, respingente impopolare dei loro operatori.
Come non possiamo improvvisarci scienziati, non possiamo, insomma, improvvisarci esperti di comunicazione.