Il Partito Democratico a guida renziana ha registrato le sue sconfitte più recenti nei ballottaggi per alcuni comuni della penisola ed oggi in Sicilia. Nel primo caso ha tuttavia pesato l’azione di un innaturale blocco tripolare (M5S+centro-destra+minoranze di sinistra) che si è eccezionalmente coeso contro il PD (spesso a vantaggio del M5S), mentre in Sicilia, regione storicamente di centro-destra, le sinistre non hanno mai disposto di una grande capacità di penetrazione.
Suonare le campane a morto per l’ex premier e il suo partito è quindi tanto prematuro quanto azzardato. Solo il voto nazionale, e non di un gruppo limitato di collegi e territori, potrà stilare un referto inoppugnabile sullo stato di salute di Matteo Renzi e del renzismo.