Tra i Paesi economicamente e socialmente avanzati, l’Italia registra un tasso di mortalità materna nettamente inferiore alla media (10 morti su 100.000 nati vivi contro 20 su 100.000).
Ciononostante, gli organi di informazione (specialmente quelli audio-visivi) hanno presentato e stanno presentando i cinque recenti decessi in sala parto attraverso i contorni dell’emergenza, confezionando un’immagine della nostra sanità ben diversa da quella mostrata dall’elemento statistico e documentale.
Ancora una volta, chi dovrebbe fare informazione al servizio del cittadino sceglie invece di venire meno a quelli che sono i principi guida e la deontologia della professione secondo i dettami di Tucidide e Walter Lippmann, alterando la notizia per il proprio interesse contingente e particolare (economico e/o politico).
L’analisi di Lincoln Steffens
Uno dei decani del giornalismo statunitense, nonché celebre e celebrato “muckracker”, Lincoln Steffens, faceva notare come avrebbe potuto creare un’emergenza sociale, una psicosi collettiva, partendo dai normali fatti di cronaca che avvenivano nel quotidiano, amplificandoli attraverso il mezzo mediatico e la sua retorica. Questo perché il cronista è il “medium” tra le masse e ciò che succede e per questo le masse sviluppano nei suoi confronti un rapporto di tipo fideistico.
Da tale assunto di base si comprende la delicatezza del ruolo di chi fa informazione; una notizia manomessa, alterata o , peggio ancora, falsa, sporca la percezione che il cittadino ha di sé stesso, del collettivo e di chi lo governa, orientandolo di conseguenza. Il crisismo demolitivo e l’allarmismo che sta delineando il lavoro della stampa nazionale si muove secondo questa nefasta traiettoria.
I motivi sono: il dettato politico (quasi tutte le testate hanno una proprietà partitica) ed il bisogno di fare “cassetta”, bisogno che soltanto le notizie ad altissimo impatto emotivo possono garantire secondo il principio breueriano-freudianio della catarsi (il lettore scarica ed appaga i propri impulsi più violenti nell’acquisizione di una notizia di importante urto adrenalinico ).
Così facendo si viene tuttavia meno ai dogmi dell’etica deontologica (mirabilmente illustrati e condensati nello “Statement of Principles” del 1975 ) nuocendo alla società, corrodendone le basi e, quel che è peggio, la fiducia, ammanettandola ad una cultura del disfattismo che mostra i contorni del vicolo cieco.
Se nelle scuole venissero spiegati certi meccanismi, se qualcuno insegnasse ai ragazzi come verificare la veridicità di una notizia o come confrontare fonti diverse, come e dove ricercare dati affidabili… non ci sarebbe bisogno di questo articolo.
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cat articolo interessante, ma le fonti che hai consultato sono ufficiali? (non si evince bene dall’articolo)
certo se cosi’ fosse sarebbe veramente grave !!!
Beh se i fatti esistono il giornalista è tenuto a raccontare gli accadimenti come tutti ci si aspetta di sentire da loro, non penso sia complotto ne politico ne sociale, ma avvenimenti purtroppo reali che alle famiglie colpite hanno las iato un dolore incolmabile…ed è giusto che si indaghi, che i giornalisti rendano pubbliche le notizie e che si verifichi se ci sono state responsabilità da parte di qualche protocollo saltato. Vorrei vedere se un famigliare un marito dei genitori di queste povere donne e bimbi innocenti leggesse questo articolo, cosa ne penserebbe!!
Al contrario mi sembra appunto questo scritto un articolo atto a far pubblicità a se stesso.
il giornalista è tenuto a raccontare gli accadimenti ma NON A TRARRE CONCLUSIONI SEMPRE, REGOLARMENTE ARBITRARIE, AFFRETTATE E FALSE solo per produrre in te brividi, pruriti e suggestioni false; bugie dette per tenere te attaccata alla TV
Sono medico e sapevo bene che anche questa fosse una notizia falsa. Era ovvio che lo fosse…. Per questo non bisogna ascoltare più i telegiornali, i talk show e la grande stampa. Io lo faccio da tempo e si può. Quando è che la stampa comincerà a pagare per le bufale che confeziona, per le false suggestioni che diffonde, per la vera, quotidiana “truffa in commercio” delle notizie false che vende?
Ce n’è più d’una ogni giorno, tutti i giorni !!
Il TG5, ad esempio dice scemenze se apre dicendo che non si può morire di parto nel 2016. Di parto si muore ancora inesorabilmente (ad esempio per CID) ma per fortuna è rarissimo che accada. Ma questo non interessa agli sciacalli che guidano le “Corazzate dell’informazione” perchè son pagati per vendere carta e pubblicità, non informazione onesta, veritiera. Anche a costo di diffondere terrore.
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Si, le notizie anzi, li suggestioni, si inventano a tavolino, Non sono più giornalisti, sono “falsari” venditori di carta e spacciatori di pubblicità. Pensate a quando scrivono ad esempio “è polemica” oppure “emergenza” e capite
Beh. lo fanno da anni, se non da sempre. A noi comuni “pensanti” non resta che spegnere tv e leggere pochissimo, così da vivere meglio. Consapevoli comunque che purtroppo cercheranno sempre di propinarci scemenze per i loro fini che nessuno sa quali siano in definitiva…