l test in Emilia Romagna e Calabria rappresenta una punizione sonoramente doppia, per il M5S. Nel primo caso, perché si conferma e rafforza il trend negativo dalle scorse Europee ad oggi (in Calabria, il Movimento ha perso i tre quarti dei suoi voti, in Emilia Romagna i due terzi), mentre nel secondo perché il grande astensionismo dimostra la sfiducia del cittadino anche e soprattutto verso quei soggetti …nati per catalizzare il voto di protesta, ovvero l’elemento che portò le cinque stelle al 25,56 % nel 2013.
A danneggiare Grillo, il suo inattivismo, urlato e confuso, e il suo brusco cambiamento in corso d’opera; nato a sinistra con istanze di sinistra, il M5S è stato infatti traghettato verso i settori più reazionari della desta italiana e continentale, disorientando quell’elettorato che era l’ossatura e l’atomo primo del disegno pentastellato fin dai tempi dei Meetup.
Cercando di intercettare la pancia profonda della “silent majorty”, l’ex showman si è incagliato nelle secche di un ibridismo che non convince nessuno ma rischia di scontentare tutti.